AMAWAY nasce dall’incontro di 2 artiste e da un’impellente esigenza di espressione attraverso la condivisione dei propri linguaggi.
Un progetto dedicato alla DONNA, frutto di una condivisione tutta al femminile, delicato connubio di molteplici sguardi, preziosi incontri e sostanziali riflessioni.

Un modo per raccontare le donne attraverso il coinvolgimento concreto in un percorso consumabile, composto da LABORATORI-SHOOTING di IMPROVVISAZIONE GUIDATA in cui fotografia e coreografia si intersecano, arrivando a plasmarsi a vicenda e dando così vita ad una comune poetica artistica. Un’esperienza di consapevolezza e di esplorazione corporea, che porta alla luce la specificità dei soggetti coinvolti e la loro storia, la loro bellezza, la loro UNICITA’, ma in qualche modo anche la loro universalità.

Fulcro della ricerca estetica di AMAWAY il CORPO e le sue molteplici modalità di espressione, il CORPO come strumento di definizione emotiva dell’essere.

AMAWAY project si compone di 3 fasi:

Esperienza guidata
Momento laboratoriale durante il quale le danzatrici vengono condotte emotivamente e fisicamente dalla voce guida della dance storyteller, allo scopo di esplorare le tematiche proposte mediante l’improvvisazione corporea. Tale fase può vedere la presenza della musica dal vivo generando una vera e propria interazione tra le performers e i musicisti.
Shooting estetico
Sulla base di quanto sperimentato nella fase precedente, viene realizzato un servizio fotografico direttamente collegato e insitamente ispirato alle immagini create durante l’improvvisazione. Le danzatrici e i loro corpi in movimento diventano la chiave di costruzione e composizione di fotografie, tasselli visivi del manifesto estetico del progetto.
Performance
La fase conclusiva del progetto rappresenta il momento di sintesi dell’esperienza globale vissuta nella giornata e il risultato estetico dettato dalla sensibilità del vissuto delle danzatrici. Il pubblico diventa parte integrante della performance, un attore non protagonista che entra in connessione emotiva con il movimento danzato e la storia raccontata, e via via acquisisce un ruolo sempre più determinante, fino ad assumere le vesti di fattore scatenante di reazioni nuove e inaspettate. Ogni performance crea quindi un mondo modellabile dove la danza, la musica e l’individuale fruizione del linguaggio artistico ne restituiscono una versione autentica e irripetibile. L’unicità della performance viene tradotta e catturata dalla macchina fotografica che si muove nello spazio anch’essa danzando, divenendo altresì elemento performativo tra gli altri, un punto di vista e focus a cui tendere o da cui allontanarsi. Tutta la performance è condotta dalla voce della coreografa che guida e stimola i diversi elementi all’incontro lasciando margine all’intrinseca libertà espressiva allo scopo di creare molteplici esiti artistici.